domenica, aprile 01, 2007

Possiamo davvero considerarci tecnologicamente avanzati?


Possiamo davvero considerarci tecnologicamente avanzati?

Figura 3.7 – Pietre dell’involucro che esistono ancora lungo il perimetro della base della Grande Piramide.

Quello che non molto spesso si sa è che gli spazi tra le pietre dell’involucro erano larghi solo 1/100 (pari a 0,254 mm, n.d.t.) di pollice (Lemesurier, Hoagland). Per confronto, il meglio che la moderna tecnologia può fare per allineare gli scudi termici sullo Space Shuttle ha una tolleranza di 1/30 (pari a 0,84 mm, n.d.t.) di pollice (Hoagland). Questo pone la modellazione delle pietre dell’involucro al livello della precisione ottica; qualcosa che noi useremmo solamente per pezzi estremamente sensibili di equipaggiamento. Tutta questa precisione era utilizzata per fare in modo che fosse molto più efficiente come “macchina” per imbrigliare campi torsionali.

Inoltre, in questi spazi incredibilmente stretti tra le pietre dell’involucro, così strette che una lama di coltello non vi può essere spinta in mezzo, c’è uno strato impossibilmente sottile di “cemento” che le mantiene insieme. Questo “cemento” è così forte che per rompere il collante con un martello pneumatico, lo stesso calcare si rompe prima del “cemento”. Ancora al giorno d’oggi, nessuno ha fornito una spiegazione soddisfacente su come questo potesse essere stato ottenuto. Certamente sembrava che le pietre stesse fossero state fuse sul luogo, e che il cemento non ci fosse proprio, ma che ci fosse un prodotto di calore estremo, che fondesse le due pietre insieme. Quindi come hanno ottenuto il calore? Un laser, forse?
Estratto da Wilcock …Tradotto da Mauro Carfi per
Stazione Celeste

Originale in inglese: http://www.divinecosmos.com/index.php?option=com_content&task=view&id=57&Itemid=36