martedì, aprile 03, 2007


Tanto poi la colpa sarà dei Musulmani.

Venti di guerra?
Oggi avrei voluto pubblicare un testo sull’anticlericalism o, ma, ieri sera, saltabeccando da un sito ad un altro, ho trovato un articolo sulla Pravda, versione italiana. Reputo il testo piuttosto inquietante e sibillino. Ho deciso perciò di scrivere qualcosa su tale tema molto più urgente. Nel pezzo, che è intitolato Gli Stati Uniti sull’orlo di un attacco nucleare, si paventa un mostruoso attentato atomico in una metropoli statunitense per opera di qualche gruppo non identificato.
Ragioniamo: assodato che gli attentati sono in realtà autoattentati, ossia sono criminali azioni ideate e perpetrate dai servizi segreti per poi addossare la responsabilità a movimenti islamici integralisti in modo da trovare l’alibi per attaccare qualche stato “canaglia”, si deve formulare la seguente ipotesi. La Criminal Infamous Agency (o chi per essa) potrebbe aver deciso di compiere un atto terroristico negli Stati Uniti, per poi, con il pretesto della giusta ritorsione, sferrare un’offensiva contro l’Iran. L’Iran potrebbe reagire con armi nucleari: scoppierebbe un conflitto rispetto al quale le guerre in Iraq ed in Afghanistan sono quasi innocue scaramucce.
Una recente agenzia riferisce che marinai britannici sono stati fermati in acque territoriali irachene da soldati iraniani e portati nelle acque territoriali di Teheran: sembra che Britannici e Statunitensi si apprestino ad un’operazione false flag. Si definisce false flag un intervento compiuto da chi cerca a tutti i costi un’occasione per scatenare la guerra e che, alla fine, perpetra un agguato o un attentato, ipso facto attribuito al nemico che si vuole aggredire. Funge quindi da casus belli (1).
L’articolo della Pravda potrebbe essere disinformazione, ma potrebbe contenere qualche dato attendibile, da collocare in uno scenario alquanto sinistro, su cui soffiano venti di guerra. Non so, in tale quadro, che senso abbia l’inasprimento dell’operazione “scie chimiche”: stanno diffondendo sostanze per migliorare la ricetrasmissione dei segnali militari, proprio in vista di un attacco all’Iran, oppure nemmeno chi organizza e gestisce logisticamente i voli chimici è a conoscenza dei piani orditi dai vertici militari e pertanto continua ad avvelenare la biosfera, come se “nulla” fosse?
Interpreto la performance della Pravda come un segnale obliquo, come un avvertimento cifrato, anche se potrebbe trattarsi solo di un modo per aumentare il numero dei lettori. Forse, la sinarchia ha deliberato di accelerare l’ordine del giorno: si capirebbe allora il balletto di capi di stato e di “eminenti uomini politici” ricevuti in questi mesi da “Benedetto" XVI, da Kissinger a Vladimir Putin. Speriamo che, come pare sia avvenuto negli anni scorsi, le frange sane all’interno dell’esercito riescano a sventare le macchinazioni dei guerrafondai.
Vedremo che cosa accadrà. Forse non ha torto chi ritiene che la nostra epoca sia il Kaliyuga.
A presto… spero.
(1) Il film Spy (1996) illustra ed anticipa tale espediente divenuto un'atroce realtà il giorno 11 settembre 2001. Un personaggio, che rivela l'intenzione dei servizi di attuare un'operazione false flag per loschi scopi, pronuncia la seguente rivelatrice e profetica battuta: "Tanto poi la colpa sarà dei Musulmani".
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